La federtà nun t'affannà a cercalla
nun potrai né mò né mai trovalla
nun è virtù delle miserie umane
è n'escrusività solo der cane

 
Poche righe, solo per presentarmi e sperare che la mi esperienza ti possa convincere a prendere una decisione che, in un modo o nell'altro, possa aiutare i nostri amici.

Mi chiamo Luigi, ho 41 anni (o meglio, ne avevo 41 nel 2003) e, dal novembre 2002, ho scoperto che il mio amore per gli animali può esprimersi facendo qualcosa di concreto per aiutarli.

L'occasione l'ho avuta quando, casualmente, ho contattato Maria Grazia, presidente dell'Associazione Cinofila Marilù.

Sulla stampa locale avevo letto alcuni appelli di questa associazione che, erroneamente, credevo si interessasse solo di cani di razza.

Sapevo anche dell'esistenza di un canile a non molta distanza da dove abito ma non ho mai avuto il coraggio di andare a visitarlo perché pensavo "Che cosa ci vado a fare? Vedo tutta quella disperazione e non posso far niente per aiutarli..."


Il mio amico Ruffo, che ha trovato casa!
 

 


Romeo, il Maremmano e Zeus, il Pastore sono al canile dal dicembre 2002 e continuano ad attendere un amico...

Invece, venni a sapere da Maria Grazia che l'Associazione si occupava proprio dei trovatelli e, grazie ad un accordo raggiunto con il responsabile veterinario della ASL e la direzione del canile "Tre Querce", aveva libero accesso al canile stesso per espletare l'opera di volontariato.

Fu così che iniziai a recarmi al canile il sabato mattina, portando a spasso dei cani, facendoli sgambettare e correre nei campi limitrofi al canile.

Parlando con varie persone seppi che alcuni cani, dopo un certo periodo di reclusione, tendono a diventare apatici e, soprattutto diventano timorosi verso tutto ciò che non appartiene al loro ristretto mondo di ergastolani, cioè di una cella che, nella maggioranza dei casi misura tre metri per due e ospita due cani.

Realizzai così che, se un cane versasse in queste condizioni e qualcuno, un giorno, venisse al canile per adottarlo, le possibilità di successo sarebbero potute essere molto scarse...

 

Decisi perciò che la mia principale occupazione sarebbe stata quella cercare di infondere in questi sfortunati amici un po' di fiducia nell'uomo per riavvicinarli alla vita cercando quindi di creare le condizioni ottimali per la felice riuscita di un eventuale adozione.

Inoltre posso dire che, in tutto il canile, che ospita dai 400 ai 500 cani, ci sono ben pochi cani "aggressivi" e di questi, la maggioranza lo sono diventati, grazie alla "bontà" dell'uomo.

Comunque, escludendo i casi di incattivimento dovuti a  vera e propria crudeltà, più spesso i cani si mostrano aggressivi, solo a causa di un nostro modo errato di approcciarli.

Ho avuto personalmente esperienze di cani catturati perché "mordaci", i quali nei primi giorni di reclusione ti "mangiavano attraverso le sbarre" ma poi, con il tempo, una volta portando loro un bocconcino, una volta azzardando una carezza, si sono rivelati essere veramente mansueti ed affettuosi con un grande bisogno di coccole.

 
   

Certo, questi cambiamenti non avvengono dall'oggi al domani ma cercando con pazienza di compiere ogni giorno un piccolo passo.

Una cosa da chiarire è che aiutare i cani in un canile non è un hobby come il computer, gli aerei o lo sport (altri miei interessi), questa è una passione che fa star male, perché purtroppo si tratta di esseri viventi che amano e soffrono più di noi e che non hanno quella coltre di ipocrisia che circonda noi umani.

Però, a dispetto della sofferenza che potremmo sentire ci deve convincere questa riflessione:  "sto male però posso aiutarli";e poi ci sono anche momenti di grandissima soddisfazione e ottimismo quando  un'anima riesce ad uscire dal canile!

Quindi, se pensi che il cane sia degno di amore e rispetto fai anche tu qualcosa di concreto per lui!!.

Luigi

mail me

 

Haichiko, amato e rispettato in Giappone come simbolo della fedeltà...
 

Questi poveri beagles sono, invece, il simbolo della crudeltà dell'uomo che, per procacciarsi soldi e fama, non si fa scrupolo di far soffrire 

 I N U T I L M E N T E  

altre creature...perché la vivisezione, nella maggioranza dei casi, fa bene solo a chi la pratica!